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Tag: Europa

Consigli di viaggio Come vestirsi in Islanda?

Come vestirsi in Islanda: consigli pratici e capi essenziali per ogni condizione

Trip,
9 Novembre 20249 Novembre 2024

‘Islanda è il sogno di ogni viaggiatore: paesaggi mozzafiato, natura incontaminata e, per chi sceglie il periodo giusto, la possibilità di ammirare l’aurora boreale! Dopo la mia esperienza a settembre, mi sento di consigliare proprio questa stagione. È ideale per chi vuole godersi un po’ di tutto: ancora qualche ora di luce, le prime apparizioni dell’aurora e temperature miti, per essere in Islanda senza la sensazione di essere in una spedizione artica. Prepararsi, però, è essenziale: il meteo cambia con una velocità incredibile e sapere come vestirsi è la chiave per godersi ogni tappa in tranquillità.
Perciò, ecco i miei consigli pratici e collaudati per affrontare il clima islandese, basati su abbigliamento tecnico e un sistema a strati che ti permetterà di essere sempre pronto al cambio di clima.

L'equipaggiamento ideale per il clima islandese

Vestirsi “a cipolla” è indispensabile in Islanda: questi capi tecnici mi hanno permesso di godermi ogni tappa senza preoccuparmi del meteo. Ti racconto cosa ho portato con me e come questi elementi hanno fatto la differenza. 

1. Abbigliamento intimo termico: come primo strato, l’intimo termico è stato essenziale per mantenere il calore e stare comoda senza ingombri. Ho optato per capi leggeri ma isolanti, perfetti per proteggere dal vento freddo senza risultare troppo pesanti. 

2. Calzamaglia e calzini termici: indispensabili per chi, come me, è freddoloso! La calzamaglia è stata un’alleata soprattutto nelle giornate più ventose, mentre i calzini termici hanno mantenuto i piedi asciutti e caldi per tutto il viaggio.

3. Micropile: come secondo strato, il micropile è stato perfetto per dare una protezione extra al bisogno. Comodo e leggero, è stato ottimo da tenere addosso anche durante le camminate o in macchina tra una tappa e l’altra. 

4. Softshell impermeabile: questo è uno dei capi più versatili e utili che ho portato con me! Il softshell l’ho usato come strato intermedio nelle giornate più fredde e ventose e come strato più esterno nelle giornate più miti: posso dire che è stato un acquisto azzeccato. Puoi trovare ottime opzioni da  Decathlondove ho preso il mio, oppure esplorare anche l’usato per modelli di qualità.

5. Giacca antivento in gorotex: per me, questa giacca è stata fondamentale. Nei giorni più ventosi e piovosi, il gorotex mi ha permesso di rimanere asciutta e riparata senza dovermi fermare e cambiare programma. Se stai pianificando un viaggio simile, investi in una giacca di buona qualità: io ho trovato un’ottima offerta su Vinted con la mia giacca The North Face (a proposito, dai un occhio al mio armadio: potresti trovare cose interessanti!).

6. Pantaloni antivento e antipioggia: avere due opzioni si è rivelato utilissimo. Ho portato con me un paio leggero e uno più caldo, entrambi acquistati a buon prezzo. In gran parte del viaggio ho usato i pantaloni leggeri con la calzamaglia, riservando quelli felpati per giornate più fredde o per le escursioni sul mare come il whale watching. Se cerchi qualcosa di simile, ti consiglio di guardare tra i modelli tecnici di Decathlon.

7. Scarpe in gorotex con suola antiscivolo: le Terrex di Adidas sono state la mia salvezza. Leggere e comode, mi hanno permesso di camminare su ogni tipo di terreno senza problemi. Se stai cercando scarpe perfette per il clima islandese, queste sono ideali: il gorotex garantisce impermeabilità e la suola antiscivolo è perfetta per le superfici più insidiose. Puoi trovarle facilmente online o in negozi specializzati.

8. Mantellina impermeabile: sempre nello zaino e tirata fuori in vari momenti! La mantellina è leggerissima e compatta, ma fa la differenza durante le piogge intense. Se vuoi prepararti al meglio, questa è un’aggiunta piccola ma essenziale al tuo equipaggiamento, disponibile in molti negozi di articoli sportivi come Decathlon.

Come vestirsi per ogni situazione in Islanda: Mix and Match!

In Islanda, il clima è un vero camaleonte: un attimo di sole, poi pioggia, un vento gelido, e di nuovo sole con addirittura l’arcobaleno! Durante il mio viaggio mi sono trovata a modificare continuamente l’abbigliamento nell’arco della stessa giornata, soprattutto con i frequenti saliscendi dalla macchina, che rendevano tutto ancora più dinamico. Il segreto è prepararsi a cambiare rapidamente strato a seconda delle condizioni, tenendo i capi giusti sempre a portata di mano. Ecco come adattarti in tempo reale:

Se fa caldo e non c’è vento, bastano la maglia termica e il micropile.
Quando fa caldo ma pioviggina, puoi optare per la maglia termica e il softshell.
Se il caldo è accompagnato da una pioggia più intensa, indossa la maglia termica e la giacca in gorotex.
Se le temperature si abbassano e senti freschino, aggiungi il micropile o il softshell a seconda di quanto ti serve.
E per quei momenti in cui fa davvero freddo e tira vento, è il caso di indossare tutto: maglia termica, micropile, softshell e giacca in gorotex.  

Con questo sistema, puoi gestire facilmente i frequenti cambi di clima e di attività: scendi dall’auto, togli uno strato, sale il vento, aggiungine un altro. Vestirsi e svestirsi diventa parte dell’avventura!

Come non vestirsi in Islanda

In Islanda, la moda passa in secondo piano. È una terra di natura selvaggia, di paesaggi mozzafiato e di condizioni climatiche imprevedibili. Qui l’abbigliamento è innanzitutto funzionale, ed è importante prediligere capi pratici e tecnici. Quindi, cosa evitare di mettere in valigia? Ecco la lista:

– Scarpe con il tacco o scarpe da ginnastica con suola liscia: camminare su terreni lavici, bagnati o scivolosi richiede scarpe stabili e antiscivolo. Non vorremmo mica cadere rovinosamente a terra proprio in mezzo a un sentiero!

  

– Maglioni ingombranti ma poco caldi: anche se sembrano caldi e comodi, i maglioni pesanti non sempre sono adatti. In Islanda, ogni centimetro di spazio in valigia conta e serve abbigliamento tecnico, isolante e che tenga davvero il calore senza ingombrare.

– Pellicce, giacche di lana o tessuti non impermeabili: se c’è una cosa su cui non si può rischiare in Islanda è la protezione dall’acqua. Lascia a casa tutto ciò che non è impermeabile, perché con la pioggia improvvisa e il vento sarà poco utile.

– Ombrelli: per quanto possa sembrare un’idea carina, in Islanda un ombrello non è mai una buona scelta. I venti forti e costanti non si prestano all’utilizzo dell’ombrello, a meno che non ti piaccia l’idea di rischiare di volare via!

– Jeans o pantaloni che si bagnano facilmente o che non tengono l’aria: il denim e i tessuti non tecnici non sono ideali per affrontare le condizioni climatiche islandesi. Scegli pantaloni antivento e antipioggia che ti manterranno caldo e asciutto.

In breve: funzionalità e praticità sono le parole d’ordine per goderti l’Islanda in tutta sicurezza e comodità. Non è la destinazione per chi punta all’outfit perfetto per i social, ma per chi ama l’avventura e la natura!

Cosa portare in Islanda
Come dicevo, la moda e lo stile non sono la priorità in Islanda (soprattutto quando stai indossando ottomila strati e sembri la sorella dell’omino Michelin!)

Consigli per tutte le stagioni

In inverno, quando il freddo e il vento si intensificano, consiglio capi termici più pesanti e accessori come cappelli e guanti resistenti. In primavera e estate, il clima è più mite, ma è sempre essenziale vestirsi a strati, soprattutto per le escursioni e i cambiamenti improvvisi di temperatura. Indipendentemente dalla stagione, un sistema a strati ben pensato è la migliore difesa contro il clima islandese.

Hai trovato utili questi consigli? Se hai provato altre combinazioni o hai scoperto capi essenziali per il clima islandese, lasciami un commento qui sotto! Sono curiosa di sapere quali stratagemmi hai adottato o se hai domande su come prepararti al meglio. Non dimenticare di condividere questo articolo con altri appassionati di viaggi o sui tuoi social. E se sei curioso di altre esperienze islandesi, rimani aggiornato su Take me on a Trip per rendere il tuo viaggio ancora più indimenticabile!

Islanda Itinerario di 7 giorni in Islanda

Itinerario di 7 Giorni in Islanda: alla scoperta di cascate, ghiacciai e meraviglie nascoste

Trip,
9 Novembre 20249 Novembre 2024

L’Islanda è un luogo che va oltre le parole: basta un volo di quattro ore dall’Italia per ritrovarsi in un mondo di paesaggi primordiali, dove ghiaccio e fuoco convivono in perfetto equilibrio. Ma per me, quest’isola è molto più: è la terra delle cascate impetuose, dei cieli infiniti e del silenzio che ti avvolge come un abbraccio. Questo viaggio con itinerario di 7 giorni in Islanda è stato un’esperienza che ha messo alla prova i miei limiti e mi ha regalato momenti di pura meraviglia.

In questa guida ti racconto il mio itinerario completo, tra le tappe più iconiche e angoli nascosti, con consigli pratici per rendere il tuo viaggio in Islanda indimenticabile. Preparati a scoprire una terra dove la natura regna incontrastata e dove ogni giorno riserva una sorpresa.

Itinerario di 7 giorni in Islanda
L’iniziale itinerario di 7 giorni in Islanda, modificato in corso d’opera.

 

Giorno 1: Thingvellir, Geysir e Gullfoss – L’Inizio dell’Avventura

Arrivo a Reykjavik e ritiro dell’auto

Appena arrivata in Islanda, la prima cosa che ho pensato è stata “Mamma mia che freddo!”. Ma con l’abbigliamento giusto (presto pubblicherò un articolo dedicato su cosa portare in Islanda), ho trovato subito il mio equilibrio e non ho mai avuto freddo.

Parco Nazionale Thingvellir

Abbiamo iniziato l’avventura dal Parco Nazionale Thingvellir, immerso nei colori autunnali. Nonostante la folla, i corsi d’acqua e la pittoresca chiesetta hanno reso l’atmosfera magica. La luce calda dell’autunno islandese sembrava regalare una golden hour perenne, con il sole appena sopra l’orizzonte e ombre lunghe che trasformano ogni scorcio in un quadro.

Vista panoramica del parco nazionale del Thingvellir, Islanda. Si vede la chiesetta, il fiume e la natura circostante.

Geysir

La seconda tappa è stata Geysir, il geyser che dà il nome al fenomeno stesso. Nonostante io sia abituata ai paesaggi termali, vedere il geyser eruttare ogni 8-10 minuti è stato ipnotizzante. 

Pro tip: i prezzi al bar lì vicino sono estremamente alti! Non conviene fermarsi perché si rischia di venire spennati nella classica trappola per turisti, ma non temere: a breve pubblicherò un articolo su come affrontare il costo della vita in Islanda e non spendere uno sproposito!

Gullfoss

Abbiamo chiuso la giornata con la visita alla famosa cascata Gullfoss, dove un arcobaleno al tramonto incorniciava il potente getto d’acqua. Una vista spettacolare, seppur affollata, che ha dato inizio a un viaggio che prometteva grandi emozioni.

Pernottamento

Abbiamo dormito in una tipica baita islandese nei pressi di Hvolsvöllur, circondati solo da pecore. Un’esperienza autentica e perfetta per sentirsi subito immersi nella natura. Vuoi vedere tutti i luoghi in cui ho dormito? Non perdere l’articolo dedicato!

Tramonto su casetta islandese. Sole all'orizzonte

Giorno 2: Cascate Iconiche e la Spiaggia Nera

Seljalandfoss e Gljúfrabúi  

La giornata è iniziata con la visita a Seljalandfoss, la famosa cascata dove puoi camminare dietro al getto d’acqua. Purtroppo, il meteo e la folla hanno reso l’esperienza meno magica, e non siamo riusciti a visitare la vicina Gljúfrabúi, la cascata nascosta. La folla, purtroppo, è la costante delle attrazioni presenti sul Golden Circle, ma, una volta lasciato, il numero di persone presenti cal drasticamente… perciò non demordete.Cascata di Seljalandfoss vista di lato. Cielo grigio, muschio verde, cascata con persone dietro. 

Skógafoss  

Skógafoss è stata senza dubbio la mia tappa preferita di questo itinerario di 7 giorni in Islanda: qui, un arcobaleno naturale incorniciava la cascata, rendendo l’atmosfera fiabesca. Nonostante io sia una persona per nulla allenata, ho deciso ugualmente di affrontare la ripida scala di ferro fino al belvedere superiore: ragazzi, fidatevi, vale lo sforzo. Una volta arrivati alla cima, inizia un dedalo di sentieri per arrivare ancora più in alto, ma per motivi di tempo, abbiamo preferito scendere e risalire in macchina.

Vista frontale di Skógafoss con arcobaleno alla base. Muschio verde
Skógafoss con l’arcobaleno

Dyrhólaey e Reynisfjara

Ci siamo poi diretti verso Dyrhólaey e la spiaggia nera di Reynisfjara e qui abbiamo veramente assaporato la volubilità dell’Islanda: abbiamo lasciato il sole e l’arcobaleno di Skógafoss ed, in una manciata di km, abbiamo trovato pioggia torrenziale e raffiche di vento a oltre 100 km/h che purtroppo non ci hanno permesso di visitare questi due luoghi iconici. Peccato, ma nel complesso, posso ritenermi molto fortunata: è stato l’unico momento in cui la natura ha preso sopravvento sui nostri piani ed è stata la prima e unica volta in tutto l’itinerario di 7 giorni in Islanda. 

Pernottamento  

La serata si è conclusa a Kirkjubæjarklaustur, dove abbiamo pernottato in una carinissima casetta dispersa nel nulla, con tanto di vasca calda esterna.

Giorno 3: Parco Nazionale Skaftafell, Svartifoss e Jökulsárlón

Parco Nazionale Skaftafell e Svartifoss  

La prima attività della mattinata (oltre ai soliti km macinati in macchina) è stata un trekking fino a Svartifoss, famosa per le sue colonne basaltiche perfette, simili a sculture create con precisione laser. Anche se il percorso richiede un po’ di sforzo, la vista è mozzafiato e merita ogni passo e, se ce l’abbiamo fatta io ed i miei compagni per questo viaggio, possono farcela tutti.

Veduta frontale di Svartifoss, cascata islandese incastonata fra rocce basaltiche nere a forma di parallelepipedo
Vista di Svartifoss

Dopo di che, abbiamo proseguito in macchina costeggiando il ghiacciaio più grande d’Europa, il Vatnajokull, per arrivare ad una delle sue lingue più conosciute la Svínafellsjökull: un luogo a dir poco extraterrestre, tant’è che è stata utilizzata dal regista Christopher Nolan per ambientare uno dei suoi più famosi film, Interstellar. Per raggiungerlo, è sufficiente fare una breve passeggiata leggermente in salita, adatta veramente a tutti.

Vista frontale Svínafellsjökull, ghiacciaio
Vista dello Svínafellsjökull

Jökulsárlón e Diamond Beach  

Proseguendo, abbiamo raggiunto la laguna glaciale di Jökulsárlón, dove gli iceberg si staccano dal ghiacciaio e si riversano in mare, creando un paesaggio unico. I pezzi di ghiaccio che si infrangono sulla spiaggia nera, chiamata Diamond Beach, sono spettacolari, anche se non sempre presenti in grandi quantità. Qui ho visto per la prima volta delle foche nuotare tra i blocchi di ghiaccio, un momento davvero emozionante. Iceberg islandese nella baia di Jökulsárlón

Pernottamento  

Abbiamo pernottato in una frazione di Djúpivogur, un piccolo villaggio ai bordi di un fiordo, perfetto per concludere una giornata intensa.

Giorno 4: Seydisfjordur, Sveinsstekksfoss e Terme di Vok

 Sveinsstekksfoss e Seydisfjordur  

Abbiamo iniziato la giornata con piccolo trekking (alla mia portata, perciò niente di infattibile) alla cascata Sveinsstekksfoss situata proprio dietro la casetta in cui abbiamo dormito la notte precedente: una vera gemma preziosa sconosciuta ai più, dove ho scattato alcune delle foto migliori della settimana. Vista frontale di Sveinsstekksfoss illuminata dal sole

Dopo, abbiamo guidato fino a  Seydisfjordur, cittadina affacciata sull’omonimo fiordo, con la sua famosa Rainbow Street e le case pittoresche: una piacevole scoperta, non preventivata nell’iniziale itinerario. Qui, ci siamo rifocillati con un hamburger delizioso che consiglio vivamente.

Chiesa di Seydisfjordur vista da davanti, chiesa luterana
Chiesa luterana di Seydisfjordur

Terme di Vok  

Nel pomeriggio, ci siamo concessi un po’ di relax alle terme di Vok, un insieme di tre vasche con diverse temperature e una vista spettacolare sul lago. Perfette per rigenerarsi e rilassarsi, ma anche qua è possibile vivere il contrasto islandese fra il ghiaccio ed il fuoco: se la sola acqua calda può far annoiare i più avventurosi, un tuffo nel lago può rinfrescare la situazione. (Biglietto d’ingresso: circa 40 euro.)

Pernottamento

Questa è stata la mia sistemazione preferita per due motivi principali: il primo, perché abbiamo pernottato in una casetta completamente in legno, di recente costruzione, con tutto ciò di cui potevamo aver bisogno, sperduta nelle campagne vicino a Egilsstaðir, a dir poco meravigliosa, ma non solo. Il motivo principale è stato che finalmente, in questa location fantastica, abbiamo visto per la prima volta gli spiriti islandesi danzare sopra le nostre teste: l’aurora boreale aveva finalmente fatto capolino. 

Giorno 5: Dettifoss, Lago Myvatn e Myvatn Nature Baths

Dettifoss  

Dopo esserci ripresi dallo spettacolo della sera prima, abbiamo macinato un sacco di km in macchina per dirigerci in una delle cascate più potenti d’Europa, la possente Dettifoss. E’ raggiungibile con una breve passeggiata su un sentiero un po’ impervio: nonostante il percorso sia pianeggiante, alcuni tratti potrebbero risultare difficili, ma credo che stiano costruendo o ristrutturando una passerella in metallo per facilitare l’accesso ai visitatori.

Lago Myvatn e Hverir  

La giornata è proseguita nella zona del lago Myvatn: luogo incantevole che meriterebbe più tempo ma, ahimè, la nostra tabella di marcia per completare il nostro itinerario di 7 giorni in Islanda prevedeva dei ritmi serrati.
La nostra prima tappa in questa zona è stata la zona geotermica di Hverir: un’area simile a Marte, con fumarole e pozze di fango ribollente. Dopodiché, ci siamo diretti verso i Lava Fields: distese di lava dove è possibile fare una piacevole passeggiata. Questa è un’altra zona utilizzata come set cinematografico: la meravigliosa Grjótagjá custodisce i segreti più intimi di Jon Snow ed Ygritte del pluripremiato Games Of Thrones.

Grjótagjá vista dall'interno, cona acqua blu
Grjótagjá vista dall’interno,

Terme Myvatn  

Abbiamo concluso la giornata con un bagno alle Myvatn Nature Baths. Anche se più affollate delle Vok, offrono un’esperienza indimenticabile tra vapore e paesaggi lunari.

Pernottamento  

Abbiamo pernottato a Grenivík, un piccolo borgo di pescatori, molto tranquillo vicino a Akureyri: a dir poco meraviglioso.

Giorno 6: Whale Watching a Husavik e Goðafoss

Whale Watching  

Durante questo giorno, ho vissuto l’altro momento indimenticabile di questa vacanza: il Whale whatcing in zodiac, dove siamo stati circondati da 3 esemplari di balena che si sono fatti fotografare per più di un’ora. Devo dire che, nonostante mi si astato fatto “terrorismo” dicendo che chi soffre il mal di mare deve pensarci due volte prima di fare questa esperienza, non ho avuto problemi (anche se devo dire che siamo stati miracolati perché abbiamo avuto la fortuna di navigare in un mare liscio come l’olio). E’ possibile anche fare la stessa esperienza con il traghetto, ma non è nemmeno lontanamente paragonabile. Consiglio lo zodiac perché gli spostamenti sono più veloci e perciò si può dedicare più tempo alla ricerca e alla vista degli esemplari e poi perché è più agile: infatti  è molto più veloce nel raggiungere gli esemplari all’interno del fiordo e l’avvistamento-avvicinamento coincidono. Con il traghetto, l’avvicinamento richiede del tempo e non sempre una volta arrivati nel punto i cetacei si trovano ancora lì. inoltre con lo zodiac gli ultimi metri di avvicinamento vengono fatti per inerzia a Motore spento: in questo modo le balene non vengono disturbate ed è possibile avvicinarsi fino ad una manciata di metri di distanza. A dir poco meraviglioso e ASSOLUTAMENTE DA FARE. Per questa esperienza, consiglio l’abbigliamento più caldo che avete, soprattutto per lo zodiac. 

Goðafoss  

Nel pomeriggio, ci siamo diretti alla splendida Goðafoss, la “cascata degli Dei”, il cui potente getto d’acqua lascia senza parole. Vicinissima al parcheggio.

Akureyri

Nel tardo pomeriggio, abbiamo approfittato per visitare la seconda città più importante d’Islanda, Akureyri. Qui abbiamo visto gli iconici semafori a cuore ed abbiamo cenato in un ristorante molto buono, seppur caro rispetto gli standard italiani.
Per la notte, abbiamo dormito in un hotel poco sopra la città, ai piedi delle piste da sci (chiuse durante la nostra visita).

Giorno 7: Ritorno a Reykjavik, Fagradalsfjall e Hallgrimskirkja

Colate Laviche di Fagradalsfjall 

Il settimo giorno, abbiamo percorso il più alto numero di km consecutivi mai percorsi in tutti l’itinerario di 7 giorni in Islanda: quasi 400 km filati per avvicinarci a Reykjavík. Una volta arrivati a sud, abbiamo deciso di spingerci fino alle falde del del vulcano Fagradalsfjall, famoso per la sua recente attività eruttiva. Attraverso un dedalo di trekking è possibile raggiungere i punti in cui sono visibili le eruzioni in corso, ma, per questioni di tempo (e di allenamento) abbiamo deciso di fermarci a valle e ammirare le incredibili colate laviche risalenti al 2021, raggiungibili in poche centinaia di metri dal parcheggio.
Una volta lasciata la zona delle colate avremmo voluto visitare il paese di pescatori di Gridavik, ma, al momento della nostra visita, era ancora evacuato per via dell’allerta eruzione.

Colate laviche del vulcano Fagradalsfjall risalenti al 2021, viste da vicino al parcheggio.
Colate laviche del vulcano Fagradalsfjall risalenti al 2021

Reykjavik 

Rientrati a Reykjavik, abbiamo passeggiato per le vie del centro, visto la famosissima chiesa di Hallgrimskirkja (purtroppo solo da fuori in quanto chiude verso metà pomeriggio) e assaggiato piatti di street food tipici della capitale islandese, come il celeberrimo Bæjarins Beztu Pylsur, l’hot dog che stregò Bill Clinton e che vanta una lunghissima coda davanti al suo microscopico baracchino.

Vista frontale della Hallgrimskirkja di Reykjavik. 

L’Islanda è stata una sfida continua, ma anche un viaggio che mi ha lasciato un senso di meraviglia e rispetto per la potenza della natura. Dal vento che ti sferza il viso alle cascate che ruggiscono impetuose, ogni giorno è stato un’esperienza unica che ha messo alla prova i nostri limiti e ci ha regalato panorami che non dimenticherò mai.

Se sogni un viaggio che ti porti lontano dal caos, tra paesaggi di una bellezza quasi primordiale, l’Islanda ti aspetta con tutta la sua magia. Ti invito a seguire le mie prossime guide per scoprire cosa portare in valigia, come scegliere l’auto giusta e persino i posti migliori per fare la spesa e risparmiare in Islanda – dettagli che fanno davvero la differenza quando si esplora una terra come questa.

Se invece ami i paesaggi vulcanici ma non ami il freddo, dai un’occhiata ai miei articoli su Tenerife o le Isole Azzorre!

Hai già visitato l’Islanda o la stai pianificando? Fammi sapere nei commenti cosa ti ispira di più di questo itinerario e se c’è qualche luogo che non vuoi perderti. Seguimi anche sui social per altri aggiornamenti in diretta dai miei viaggi e per scoprire altre mete da sogno!

Isole Azzorre Azzorre, le perle dell'atlantico

Azzorre: le perle dell’Atlantico

Trip,
15 Aprile 202415 Aprile 2024

Benvenuti nell’incantevole arcipelago delle Azzorre, un paradiso nascosto nell’oceano Atlantico che offre una combinazione unica di paesaggi mozzafiato, avventura e tranquillità. Situate a circa 1500 chilometri al largo delle coste del Portogallo, le Azzorre sono composte da nove isole principali e diverse isolette, ognuna con il proprio carattere e fascino.

Dove sono e quante sono le isole Azzorre?

Le Azzorre si trovano nel cuore dell’Atlantico settentrionale, divise in tre gruppi principali: l’arcipelago occidentale (Flores e Corvo), centrale (Terceira, Graciosa, São Jorge, Pico e Faial) e orientale (São Miguel e Santa Maria). Queste nove isole principali sono punteggiate lungo la dorsale medio-atlantica, rendendole una destinazione unica per gli amanti della natura e degli sport acquatici.

Ribeira dos Caldeirões

Il clima

Il clima delle Azzorre è mite e temperato tutto l’anno, con temperature medie che variano dai 14°C in inverno ai 24°C in estate. Grazie alla loro posizione oceanica, le isole godono di un clima stabile e piacevole, perfetto per esplorare la bellezza naturale che le circonda.

Le ricchezze naturali ed il fascino delle Azzorre

Le Azzorre sono celebri per la loro straordinaria bellezza naturale, che abbraccia paesaggi vulcanici spettacolari, laghi di crateri incantevoli, foreste lussureggianti e coste frastagliate. Oltre alla loro bellezza scenica, queste isole vantano una biodiversità unica, che include specie endemiche di piante e animali. Le acque circostanti sono un vero paradiso per gli amanti della fauna marina, con la possibilità di avvistare balene, delfini e tartarughe marine.

Veduta dall'alto di Sete Cidades, Sao Miguel, Isole Azzorre

Perché visitarle?

Ci sono molte ragioni per visitare questo splendido arcipelago, che vanno dall’avventura e lo sport all’ecoturismo e il relax. Gli amanti dell’avventura troveranno in queste isole una vasta gamma di attività, tra cui escursioni, arrampicate, mountain bike, snorkeling, immersioni e surf. Per coloro che cercano una fuga rilassante, le Azzorre offrono sorgenti termali naturali, spiagge tranquille e una pace e tranquillità che sembrano provenire direttamente dalla natura stessa.

Le Azzorre sono un vero gioiello dell’oceano Atlantico e su “Take me on a Trip” troverete altri articoli approfonditi che vi guideranno alla scoperta di ogni angolo di questo straordinario arcipelago. Continuate a esplorare e a sognare con noi!

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